Rocca falluca di Catanzaro

Rocca falluca di Catanzaro

Rocca Falluca mi ha sempre affascinato.

Qualche anno fa partecipai alle riprese del docufilm di Mirabilia a Catanzaro nel quale si descrivevano le gesta dei cavalieri del borgo a difesa degli attacchi esterni.

Giovanni Matarese da anni raccoglie e pubblica notizie ed informazioni sulle origini della città ed il Castello di Catanzaro.

Ed in questo modo ci si avvicina alla storia millenaria della Calabria e dei Normanni dell’anno 1000.

Il Conte Falluc da il nome alla Rocca Falluca, quando i Normanni al seguito di Roberto il Guiscardo, sceglie questa vallata per costruire il suo castrum.

Pochi conoscono la rocca su cui si ergeva il castrum. Oggi è una collina che domina la vallata del fiume Crati.

Mi accompagna all’escursione l’amico Rosario Puccio di Settingiano, appassionato allo stesso modo di storia delle proprie origini.

Ormai restano solo tracce del castrum originario. Le mura rimaste sono anche bruciacchiate da recenti incendi che hanno coinvolto tutta la collina.

Arrivati in cima alla collina, il panorama è spettacolare. Si domina tutta la vallata. Il sito era stato scelto proprio per la sua posizione. Si riesce a vedere tutta la valle del Corace fino alla foce di Catanzaro Lido.

E alla destra la vallata si apre verso le vie che portano al golfo di Lamezia Terme.

Il castrum era arroccato bene per eventuali attacchi esterni. Infatti i lati della collina sono protetti da profondi burroni che non consentono appigli o nascondigli.

Le pareti sono scoscese e brulle.

L’altopiano della collina è abbastanza ampio per accogliere le mura di cinta di un vasto castrum dove la vita poteva essere operosa.

L’esperienza continua sul canale Youtube. Vienimi a trovare ed iscriviti per darmi più forza tramite questo link

Presto saranno pubblicati altri video sulla storia di catanzaro, quindi seguimi e clicca sulla campanella per restare aggiornato.

 

 

9 Spiagge Piu Belle Bandiera Blu

9 Spiagge Piu Belle Bandiera Blu

9 Spiagge piu belle conferma la Calabria come meta da sogno con le sue località premiate con la Bandiera Blu.

Il prestigioso riconoscimento internazionale assegnato della Fee (Foundation for Environmental Education) alle 9 spiagge piu belle, certifica la qualità ambientale non solo per le acque del mare, ma anche per i servizi, gli spazi verdi, nonché i parametri di vivibilità e di sostenibilità verso i turisti.

La provincia di Cosenza ha molte località con bandiera blu.

Tra queste, la splendida Praia a Mare, insignita della Bandiera Blu per ben tre chilometri di costa, dal Camping Internazionale fino a Punta Fiuzzi, situata di fronte alla suggestiva Isola di Dino.
Poco distante dalla spiaggia si può visitare l’antica Torre di Fiuzzi, costruita sopra il faraglione omonimo durante il XVI secolo.

Altro gioiello della costa tirrenica cosentina è San Nicola Arcella. 

Negli ultimi anni è diventata una delle più ambite località turistiche della Calabria. A guadagnare il prestigioso riconoscimento che premia la qualità delle acque di balneazione e dei lidi, sono per il terzo anno consecutivo Canale Grande di Marinella e la spettacolare Arcomagno, un tratto di sabbia a mezzaluna dove sorge l’imponente e suggestivo arco di Enea.

New entry di quest’anno, insieme a Santa Maria del Cedro è Diamante.

La sua spiaggia antistante l’isola di Cirella con affioramento di roccia calcarea, rappresenta un vero e proprio gioiello ambientale e naturalistico.

Una breve arrampicata conduce alla sommità, dove si trovano i ruderi di una torre costiera d’avvistamento, costruita nel 1562 per fronteggiare le incursioni dei pirati.

La Bandiera Blu sventola anche sullo splendido lungomare di Roseto Capo Spulico, affascinante borgo famoso per il castello a picco sul mare.

Un luogo di grande magia e suggestioni fuori dal tempo.

Dopo essere stata eletta Borgo dei Borghi 2021, Tropea viene premiata anche per l’eccellenza delle sue acque di balneazione.

Un motivo in più per non lasciarsi sfuggire l’occasione di una vacanza in questa meta da sogno.

In provincia di Reggio Calabria c’è l’azzurro mare di Roccella Jonica.

Per il borgo reggino si tratta di una riconferma che ancora una volta premia l’impegno che lo vede protagonista, da circa un ventennio, per garantire l’eccellenza delle acque di balneazione, l’accessibilità e la sicurezza delle spiagge, la fruizione di piste ciclabili, l’efficientamento energetico e la gestione sostenibile del territorio.

In provincia di Catanzaro c’è Soverato con la bellissima Baia dell’Ippocampo, lungo la costa ionica della Calabria.

Una lingua stretta e lunga di sabbia bianchissima molto sottile, con un mare azzurro ricco di sfumature che vanno dal turchese al blu intenso.

I suoi fondali sono abitati da colonie di cavallucci marini, sempre più rari nel Mediterraneo.

Imperdibile per gli appassionati di immersioni subacquee e snorkeling.

Torre Melissa e Cirò Marina sono le due località in provincia di Crotone con la Bandiera Blu.

Melissa si aggiudica il prestigioso riconoscimento per il decimo anno consecutivo.

Un luogo tranquillo, dove godersi un soggiorno indimenticabile, tra sole, mare e gustosi piatti della tradizione locale.

Se ti fa piacere iscriviti al canale youtube: www.youtube.com/amazingkalabria

15 Bandiere Blu in Calabria

15 Bandiere Blu in Calabria

15 tappe bandiera blu in calabria

Una delle 15 tappe delle Bandiere Blu in Calabria

Ecco le 15 Bandiere Blu in Calabria che in questa stagione estiva saranno le protagoniste delle spiagge più belle.

La Calabria si conferma una meta da sogno, per il suo mare cristallino e le spiagge paradisiache.

Quest’anno, ben 15 località calabresi possono fregiarsi dell’ambito titolo di “Bandiera Blu 2021”.

Il prestigioso riconoscimento internazionale assegnato della Fee (Foundation for Environmental Education) alle spiagge certificate per la qualità ambientale non solo delle loro acque, ma anche per i servizi, gli spazi verdi, nonché i parametri di vivibilità e di sostenibilità verso i turisti.

Ogni provincia ha le sue località balneari con i servizi migliori e le acque cristalline, una più bella delle 15 bandiere blu in Calabria

Tortora, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Santa Maria del Cedro, Diamante, Roseto Capo Spulico, Trebisacce, Villapiana sono le tappe che vedremo di volta in volta sul canale

In provincia di reggio calabria e catanzaro ci sono 2 località ciascuna: Siderno e Roccella Jonica nella prima e Soverato e Sellia marina nella seconda. In provincia di Vibo valentia c’è soltanto Tropea.

Melissa e Cirò marina sono le uniche due tappe della provincia di Crotone

Amazing kalabria è stato invitato da una truope televisiva che filmerà tutte le località. In questa occasione avremo modo di visitare le spiagge più organizzate e pulite delle coste calabresi da nord a sud, da est ad ovest.

Si comincia con Soverato e Sellia Marina, poi Tropea e le altre a seguire. Un tour che girerà finoa tutto Agosto. Seguimi sul canale youtube per non perdere le puntate.

Finalmente agli onori della cronaca per ciò che realmente siamo: un territorio ricco di risorse, di comunità operose, di buone pratiche nel settore privato come nella governace della cosa pubblica.

Un bilancio positivo che registra l’aumento di una unità rispetto alle 14 spiagge premiate nel 2020.

Un plauso va a tutti i Sindaci dei comuni delle 15 bandiere blu in Calabria per tutte le iniziative intraprese con capacità e perseveranza e per i risultati ottenuti.

Obiettivo comune è promuovere il valore del territorio; programmare uno sviluppo condiviso, sostenibile e integrato; valorizzare competenze, ottimizzare energie e risorse per attrarre finanziamenti e realizzare interventi concreti.

Quello che faccio personalmente da diversi anni con il canale youtube e con questo blog.

 

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Nuccio Loreti, nemo profheta in patria

Nuccio Loreti, nemo profheta in patria

Nuccio Loreti è Nemo Profheta in Patria.

Tale frase è usata per esprimere la difficoltà che le persone hanno nell’emergere in ambienti a loro familiari.

Si da per scontato che in ambienti estranei sarebbe meno difficile far valere le proprie capacità.

E’ proprio quello che succede in Calabria con uno dei suoi figli d’arte.

Nuccio Loreti è unn artista, scultore del ferro che ha seguito le orme di altri catanzaresi entrati nella storia della città. Chi non conosce il maestro Saverio Rotundo detto “u ciaciu” a catanzaro?

Lui fu maestro riconosciuto dell’arte dell’abbandono e di creazioni artistiche in metallo. E come il maestro Rotundo, anche Nuccio Loreti sfrutta la sua esperta manualità nella lavorazione dei metalli amalgamandola con la creatività.

Inizia con piccoli lavoretti artistici i cui soggetti spaziano da elementi naturali come piante e fiori e soprattutto animali, a oggetti i più vari e di uso comune, adatti alle richieste del design e dell’architettura.

Realizza una maestosa aquila dall’apertura alare di due metri e venti – costruita in due anni di lavoro difficoltoso e impegnativo – e che può certamente essere considerata la sua prima importante opera artistica.

Il cavallo di ferro di Nuccio Loreti

Il cavallo di Nuccio Loreti composto da oltre 300 pezzi assemblati

Ma nel 2014 Nuccio Loreti prende spunto da altri artisti nazionali e internazionali che costruiscono opere mediante l’assemblaggio dei cosiddetti pezzi di abbandono.

Così realizza un grande cavallo bianco, simbolo di coraggio, forza e vittoria.

Il cavallo venuto fuori poi nel 2017 fu chiamato Petrus.

Un abile assemblaggio di oltre 300 tessere uniti mediante saldatura.

Pezzi unici realizzati ad uno ad uno e successivamente assemblati per dare corpo al prodotto artistico unico nel suo genere.

Poi vengo affascinato da alcune fotografie che trovo su facebook mentre l’artista è all’opera nel suo ambiente di lavoro.

Allora provo a contattarlo e decido di andarlo a trovare proprio nel suo laboratorio a catanzaro, fuori mano, quasi in campagna.

Qui mi accoglie con entusiasmo e mentre lavora alla sua ultima opera, il Polpo di ferro che poi verrà installato sul lungomare, e qui mi racconta le sue vicissitudini degli anni precedenti.

Poi mi parla orgogliosamente della sua opera, unica di un’italiano in America, viso di donna.

Seguimi sul canale youtube per vedere le altre opere di Nuccio Loreti ed iscriviti tramite questo link

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Borgia da scoprire e il Monastero di San Fantino

Borgia da scoprire e il Monastero di San Fantino

Un monastero a Borgia, in località Saffantino o S. Fantino, forse risale all’anno mille.

Nello stesso periodo gli storici ricercano nella stessa area il vivarium di Cassiodoro. È un insediamento monastico basiliano della quale si conosce pochissimo.

Saffantino è la storpiatura dialettale di San Fantino, cui il monastero è dedicato.

 Gli  studiosi non sanno datare storicamente questo luogo dicendo se il titolare è San Fantino l’Anziano di Tauriana, del IV secolo, o il Giovane, del X-XI secolo.

In ogni caso, il sito mererebbe una visita, ma il terreno sul quale è edificato risulta privato quindi impossibile accedervi se non conosci il proprietario.

Ingresso chiesetta di San Fantino

Chiesa di San Fantino a Borgia (CZ)

Comunque per chi non conosce il territorio è difficile raggiungere questo sito storico anche perchè è segnalato poco e male.

Dalle notizie reperite sui social, alcuni cultori delle ricerche storiche asseriscono che prima che questo sito diventasse un Monastero era un sito dove i viandanti sul percorso dell’Istmo tra il Golfo di Squillace e il Golfo di Lamezia terme trovavano rifugio notturno e refrigerio per il loro cammino.
 
Pare che i primi a trasformare questo sito in luogo di preghiera furono degli eremiti Siriaci(Siria e medio oriente).
 
Questi infatti costruirono una piccola cappella di preghiera con la Sacra Effige della Madonna del Carmelo a cui erano molto devoti.
 
Non si può escludere che questo che poi fu denominato Monastero non sia stata una sede principale come scrittoio di Flavio Cassiodoro.
 
Il nome originale dato dagli abitanti vicini è stato il convento degli eremiti la chiesetta degli Assanti, chiamato così per via sia dell’Effige della Madonna del Carmelo che non si sa più dove sia finita.
 
Il Monastero fu distrutto nel 9° secolo dall’invasione dei Saraceni che uccisero tutti i Frati.
 
La stessa fine fecero anche altri Monasteri sul territorio di Squillace. Ringrazio Francesco Samà che ha reso pubbliche queste informazioni.
 
Come aggiunge Francesco Samà, la caratteristica dei Monasteri o conventi come si vogliano chiamare, è quella di avere una fontana sorgiva e una vasca per l’iorrigazione dei campi.
 
Qui pare che ce ne sia una bellissima che risale al terzo quarto secolo. Questo sarà un motivo per ritornare in questo luogo per cercarla e fotografarla.
 
Se vuoi dare uno sguardo al video che ho prodotto per l’occasione lo puoi trovare qui. Se ti fa piacere iscriviti al canale. e spunta la campanella per non perdere gli altri video.
 
Non costa nulla ma conta molto per me.
La Torre Cavallara è un Luogo del Cuore

La Torre Cavallara è un Luogo del Cuore

Con le comunicazioni dei dati definitivi, si è ufficializzata la classifica finale dei Luoghi del Cuore del FA.

La Torre Cavallara di Catanzaro ha totalizzato 3.919 voti.

Si è piazzata al 106° posto assoluto sugli oltre 39.500 siti candidati.

Scorrendo le classifiche locali e di categoria, si scopre che la Torre è giunta al secondo posto assoluto tra i luoghi candidati in Calabria.

Questa classifica vede al primo posto il Complesso Monastico Basiliano di Santa Maria del Patire , nel Comune di Corigliano Rossano.

Ma la più grande soddisfazione di risultato arriva dalla classifica nazionale relativa alla tipologia di sito.

Infatti, la Torre Cavallara risulta la più votata d’Italia, davanti alla Torre Colimena di Manduria (TA).

Il numero di voti raccolti e la posizione guadagnata, permetterebbe al Comitato di presentare un progetto finanziabile dal FAI previa selezione, per il recupero o la fruizione del bene.

Il regolamento prevede la possibilità di poter presentare un progetto anche se il bene è privato, ovviamente con il consenso della proprietà e con determinate condizioni relative alla gestione e utilizzo del denaro.

Questo splendido risultato è merito anche del mio amico Ivan Comi e me medesimo. Mi coinvolse per realizzare un mini spot con l’ausilio del drone. Ed ecco qui il risultato di quella mattinata, al sorgere del sole.

Torre di avvistamento del XVII secolo, è adagiata su una collina a pochi passi dalla costa ionica catanzarese.

La costruzione venne edificata con scopi di difesa contro le invasioni saracene.

La torre, a base quadrangolare, è detta “Cavallara” perchè ospitava i Cavallari, responsabili delle comunicazioni veloci in caso di pericolo.

I cavalli erano ospitati al piano terra, in un ambiente con volta a botte e pilastro centrale.

L’accesso al piano superiore avveniva tramite scala esterna con ponte levatoio.

La Torre Cavallara era inserita in un ampio sistema di strutture di avvistamento edificate lungo tutta la costa.

Il prezioso “Codice Carratelli”, manoscritto di fine XVI secolo costituito da 99 acquerelli di recente riscoperta, ne raffigura complessità ed importanza.